Le malattie non si limitano a condizioni puramente biologiche come il comune raffreddore, le caviglie slogate e la tonsillite.
L’integrazione del benessere psicofisico è essenziale per la salute generale. Di conseguenza, è possibile ottenere una nota di malattia anche in circostanze di stress (sia lavorativo che personale).
La domanda è: come funziona il certificato di malattia per stress? In che misura viene pagata dall’INPS? Qual è la durata prevista della malattia? Quali informazioni saranno condivise con il datore di lavoro in merito alla malattia? Affrontiamo ciascuna di queste preoccupazioni.
Stress a breve termine, stress a lungo termine, esaurimento psicologico, depressione grave, ecc. sono tutti elementi che danno diritto al certificato di malattia da stress allo stesso modo. Sia la procedura per ottenere la copertura INPS (e quindi il pagamento dei giorni di assenza) che quella per ottenere il certificato sono identiche: il paziente si reca dal proprio medico di base per una visita, che rilascia anche il certificato. In seguito, il medico redige il certificato di malattia e lo trasmette all’INPS.
Il medico non fornirà più il certificato cartaceo al lavoratore, ma un codice associato al documento. Sarà sufficiente che il lavoratore condivida questo codice con l’azienda (via e-mail o telefono). Senza divulgare le informazioni mediche private del dipendente, l’azienda non conoscerà la natura dell’assenza. Tuttavia, in alcuni casi il dipendente malato potrebbe voler informare il datore di lavoro per ottenere determinati vantaggi. Se il medico redige un certificato, deve scrivere la diagnosi nell’area “note”.
Abbiamo parlato di stress in generale, piuttosto che di stress legato al lavoro. In realtà, ci sono circostanze più particolari che devono essere menzionate:
- Stress legato al lavoro (ad esempio, per il fatto di avere sempre a che fare con il pubblico);
- Le cause di stress includono il mobbing.
Se questi criteri sono soddisfatti, il medico deve indicare nel certificato che lo stress del paziente è stato causato dal suo lavoro. Oltre ad affrontare il percorso terapeutico per la guarigione, è bene rivolgersi a un sindacato o a un avvocato esperto di diritto del lavoro.
Poiché il diritto di chiedere un risarcimento (per violazione della responsabilità contrattuale relativa all’articolo 2087 del Codice Civile) si estingue dopo dieci anni, è nel vostro interesse legale avviare un’azione il prima possibile.